libertà di espressione in internet: iceland-italia

Come sempre l’Islanda al primo posto:

Mentre in Italia si discute di come fermare la “legge bavaglio” in Islanda nella seconda metà di Giugno viene approvata dal parlamento islandese una legge per la libertà di informazione in Internet, che si riassume ora nel progetto:  Icelandic Modern Media Initiative.
Il tema è stato anticipato da Chips&Salsa da Mastrolonardo agli inizi di Giugno. Bravo Mastrolonardo.
Forse si potrà continuare a scrivere e pubblicare informazione, basandosi su server islandesi? La partita è aperta.

l’Italia purtroppo in coda su questi temi: il 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. ddl intercettazioni, il famoso “bavaglio in rete”. INFO sul bavaglio in rete: qui (ma anche qui sulla scusa della “sicurezza”)

In Italia per ora si può almeno  sottoscrivere contro il “bavaglio in rete”. Per adesso questo è concesso, senza multe, pare. Siamo uno “Stato di Informazione”, dove per “informazione” si intende “controllo dei mezzi di informazione”. Solo pochi privilegiati, o interessati, accedono a informazioni libere, e spesso sul web. Con la scusa della “sicurezza” si vuole togliere la possibilità di informare via web, ma il progetto è destinato per ora a fallire, sia per Wikileaks.org,  ma ora anche per le possibilità legali offerte dall’Islanda. Grazie Islanda, se passa la legge i blogger italiani emigreranno sui tuoi server, anche se qualcuno propone disobbedienza civile (ma se non paghi 12.000 euro ti pignorano tutto quanto hai; non è mica che ti mandano in prigione) .

Vedi anche un articolo di Repubblica sull’Islanda.